Documento Finale del VII Congresso

 

DOCUMENTO FINALE VII° CONGRESSO UILTUCS LOMBARDIA

Il VII° congresso della UILTuCS Lombardia recepisce e condivide la relazione introduttiva del presidente, con particolare riferimento alle sue conclusioni.

Il particolare contesto economico dell'ultimo quadriennio ha messo a dura prova l'azione sindacale e il suo ruolo principale: quello della contrattazione.

Una crisi finanziaria ed economica senza eguali che ha generato un drastico ridimensionamento del tenore di vita dei lavoratori che rappresentiamo se non anche la loro espulsione dal mondo del lavoro.

Questa situazione di incertezza e di difficoltà incide particolarmente nel mezzogiorno del nostro paese, contraddistinto da un apparato produttivo e da infrastrutture più vulnerabili.

Anche i nostri settori sono stati colpiti da pesanti processi di ristrutturazione aziendale e licenziamenti collettivi che necessitano di un paracadute sociale adeguato, allo stato attuale inesistente: a tal proposito il VII° congresso della UILTuCS Lombardia stigmatizza il comportamento del governo per aver rinviato nuovamente una seria riforma degli ammortizzatori sociali.

L'introduzione degli ammortizzatori sociali in deroga è solo un primo passo, ma insufficiente, per riformare un sistema di sostegno al reddito che possa garantire i lavoratori e le lavoratrici in momenti di crisi occupazionale.

Le modifiche introdotte attraverso il collegato all'ultima legge finanziaria con la reintroduzione dello staff leasing e gli ultimi interventi ministeriali sulla conciliazione monocratica nonché i disegni di legge in discussione relativi al processo del lavoro e al rilancio della certificazione dei contratti danno il segno di un intervento governativo lontano dalle esigenze dei lavoratori.

Peraltro il VII° congresso denuncia la forte presenza anche nei nostri settori di flessibilità precarizzante: l'uso scorretto dei contratti a termine e degli stage, il diffuso utilizzo dei contratti atipici, di finte cooperative, l’uso strumentale dei contratti individuali per prevaricare quelli collettivi, del lavoro nero e del dilagante fenomeno delle terziarizzazioni, deve destare l'attenzione e l'allerta della nostra organizzazione.

E' necessario quindi esaminare proposte legislative innovative per combattere la cattiva flessibilità, come quelle avanzate dagli economisti Boeri e Garibaldi che vanno verso la direzione di un contratto unico  che stabilizza nel lungo periodo i rapporti di lavoro sostituendosi così ai contratti precarizzanti.

Il congresso registra un forte attacco alle relazioni sindacali finalizzato a colpire il sindacato per diminuirne la sfera di influenza, volta a non riconoscerne le prerogative di tutela del lavoro, azioni queste che dimostrano l'assenza di una vera cultura della condivisione e della partecipazione come alcuni casi emblematici della GDO e del Turismo  mettono in luce e di cui la disdetta del contratto integrativo Carrefour, e prima ancora Standa e Pam e IPER, sono emblematiche.

La Uiltucs Lombardia crede nel principio dell'autonomia dai poteri, in particolare da quello politico: è da questi equidistante e si pone come obiettivo nella sua attività quotidiana il compito di tutelare gli interessi dei lavoratori indipendentemente dal quadro politico contingente.

Tutto questo avviene in una cornice di relazioni sindacali preoccupanti; le divisioni sul modello di riforma della contrattazione non facilitano certamente il lavoro del sindacato.

La nostra organizzazione peraltro ritiene che il nuovo modello di riforma contrattuale vada sperimentato sul campo con un approccio laico e senza pregiudizi. E' auspicabile che ci si impegni a ritrovare una rinnovata unità di intenti con Filcams e Fisascat per essere più incisivi e maggiormente efficaci nell'agire sindacale. Unità di intenti che va subito sperimentata nei rinnovi contrattuali di categoria con particolare attenzione alle vertenze in atto dei contratti del turismo e della vigilanza privata.

La UILTuCS Lombardia si impegna, per quanto di sua competenza, per una ricomposizione del quadro unitario anche a livello confederale.

Salario e organizzazione dei tempi di vita e di lavoro devono tornare al centro delle rivendicazioni contrattuali e il secondo livello di contrattazione deve essere effettivamente esercitato.

Così come è necessario affrontare il tema della equa ripartizione del lavoro domenicale recuperando l'apparente conflitto di interessi tra lavoratori e consumatori ed esercitando il giusto livello di pressione nei confronti delle istituzioni (Regioni e Comuni).

E' necessario dare nuova linfa al diritto di informazione e alle pari opportunità che non possono rimanere capitoli inapplicati dei contratti collettivi e degli accordi aziendali.

In particolare il diritto di informazione va esercitato trasversalmente e pariteticamente ai diversi livelli territoriali: senza un effettivo diritto di informazione il confronto tra le parti perde di significato.

La formazione è un diritto dei lavoratori: consentire la crescita professionale e favorire l'accesso alle occasioni formative, soprattutto per le lavoratrici, contribuisce alla loro emancipazione. La condivisione dei piani formativi, specialmente nei fondi interprofessionali per la formazione continua,deve diventare momento vero di confronto sindacale per consentire alla gente che rappresentiamo l'accesso alle occasioni formative.

La tematica della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro necessita di un impegno particolare delle organizzazioni sindacali: anche questo argomento deve stare al centro dell’agire del sindacato ed è necessario dare vita al sistema degli attori previsti dal testo unico. In particolare la nostra organizzazione auspica un rapido recupero a livello nazionale del ritardo nella definizione dell'accordo quadro per il recepimento del succitato dispositivo di legge. Il fenomeno dei suicidi della France Telecom e del dipendente Renault ci deve far riflettere sul significato più ampio di tutela della salute e di rischio psicosociale, non solo di sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’immigrazione non è più per il nostro paese un fenomeno transitorio. I nostri settori sono permeati dalla presenza di persone con culture ed identità diverse. Il congresso ritiene che la UILTuCS Lombardia, debba mandare alle istanze nazionali un messaggio chiaro ed inequivocabile sulla necessità di assumere nelle tesi congressuali la necessità di definire politiche di intervento sindacale anche su questa delicata, strategica ed importante materia.

La Bilateralità è figlia della contrattazione e va approcciata con gli stessi strumenti e con vigore nell’azione sindacale . Deve essere esercitata per dare servizi aggiuntivi ai lavoratori e non diventare paravento per le responsabilità delle controparti. Una bilateralità che deve rinforzare le attività già erogate ma anche accettare la sfida di diventare attore importante attraverso l’impegno nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

La UILTuCS Lombardia è cresciuta negli ultimi quattro anni. Aumenta il numero degli iscritti e aumenta anche la qualità di intervento della nostra organizzazione.

L’importante struttura di apparato, la sua articolazione territoriale, la presenza di un tessuto di province radicato nel territorio, l’importante lavoro dei delegati e degli iscritti contraddistinguono la  complessità organizzativa ma anche la sua implicita ricchezza di opportunità.

La comunicazione con gli iscritti e con i potenziali tali deve contraddistinguere un area di impegno che deve rafforzare i canali tradizionali ma spingerci anche a nuove sperimentazioni attraverso l'utilizzo di internet e delle sue numerose applicazioni.

La nostra organizzazione, attraverso, Asso, il Servizio Assistenza Immigrati e gli uffici vertenze è ben strutturata e attrezzata per affrontare le esigenze delle iscritte e degli iscritti con servizi e strumenti anche innovativi capaci di assecondarne la crescita e lo sviluppo.

In particolare la nostra organizzazione è stata lungimirante a prevedere il cambiamento della società italiana, a sperimentare il Servizio Assistenza Immigrati  e a sviluppare politiche di integrazione nei luoghi di lavoro-

Per le dimensioni del fenomeno dell’immigrazione, il radicamento sul territorio dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie è necessario che il servizio sia gradualmente allargato anche alle altre province delle nostre regioni.

La formazione dei quadri dirigenti è tra le priorità di questa organizzazione, così come lo sono la formazione continua e i "servizi al lavoro" assicurati agli iscritti e ai lavoratori attraverso la AGSG: in entrambi i casi una positiva prerogativa della UILTuCS Lombardia.

Gli organi dirigenti della UILTuCS saranno impegnati in un progetto di lavoro all'insegna della continuità, con un forte orientamento ai risultati e una rafforzata definizione di ruoli e responsabilità che coinvolgeranno anche le articolazioni territoriali delle province lombarde.

La UILTuCS è una realtà ben strutturata e governata, aperta al dibattito e alle idee, capace di elaborare e sostenere proprie posizioni e di avere seguito tra i lavoratori, anche tra i più giovani.

Un grazie particolare va ai nostri delegati per l’impegno profuso in questi quattro anni che ha contribuito in maniera determinante alla crescita e allo sviluppo della nostra organizzazione.